I love ITS

Da 10 anni gli Istituti Tecnici Superiori danno la scossa al sistema educativo italiano. Percorsi di formazione post-diploma per entrare subito nel mondo del lavoro perché realizzati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali. Tutti soggetti che hanno un comune obiettivo: sviluppare competenze in aree considerate strategiche per lo sviluppo e per la competitività del Paese. Con la meccatronica in testa

Learning-by-doing, project work, problem solving, design thinking. Sì, certo, potremmo scriverlo anche in italiano, ma partiamo dall’inglese perché nelle imprese “intelligenti” del mondo è questa la lingua condivisa da donne e uomini in arrivo dai cinque continenti.
Inoltre queste parole danno il senso di quello che un giovane interessato ai lavori del futuro trova negli ITS, gli Istituti Tecnici Superiori: learning-by-doing, project work, problem solving, design thinking sono solo alcuni fra gli approcci didattici più utilizzati da questo tipo di percorsi post-diploma. Gli ITS, infatti, non sono organizzati per materie, ma per competenze. Forse ora qualcuno si chiederà: ma cosa è una competenza? Semplice: è la capacità di mettere a frutto quello che si sa per realizzare qualcosa. Il bello è che ciascuno può puntare nella scelta dell’ITS su una o più capacità costruendo così il proprio talento.

Tirando le somme: bisogna pensare gli ITS come palestre, dove si possono trovare attrezzi smart per menti smart. Sono percorsi che offrono una formazione tecnica altamente qualificata per entrare subito nel mondo del lavoro perché realizzati in collaborazione con imprese, università, centri di ricerca ed enti locali. Tutti soggetti che hanno un comune obiettivo: sviluppare new skill (sì, sono le competenze nuove) in sei aree tecnologiche considerate strategiche per lo sviluppo economico e per la competitività del Paese: Efficienza energetica; Mobilità sostenibile; Nuove tecnologie della vita; Nuove tecnologie per il Made in Italy, area che comprende a sua volta Servizi alle imprese, Sistema agro-alimentare, Sistema casa, Sistema meccanica, Sistema moda; Tecnologie dell’informazione e della comunicazione e, infine, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo.

Oltre 33 milioni di euro destinati all’alta formazione

Lo scorso 5 maggio la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato il decreto che assegna le risorse del Fondo per l’Istruzione Tecnica Superiore: 33.355.436 euro che saranno erogati alle Regioni attraverso le quali verranno distribuiti agli Istituti Tecnici Superiori per l’organizzazione della loro offerta formativa. Agli oltre 33 milioni andrà ad aggiungersi, poi, la quota di co-finanziamento a carico delle Regioni, pari almeno al 30% delle risorse nazionali. Il decreto indica, oltre ai fondi, anche gli indirizzi di programmazione nazionale cui faranno riferimento gli ITS per l’adozione dei propri piani territoriali dell’offerta formativa e garantire standard di formazione di livello internazionale sempre più alti.

Identikit degli ITS

Istituiti 10 anni fa – e realizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione di partecipazione – oggi sono 104 gli ITS presenti sul territorio nazionale, con oltre 15mila iscritti. Un numero (ach!) non ancora sufficiente a colmare il gap tra domanda e offerta di competenze e professioni tecniche. Eppure, la promessa che gli ITS fanno, ovvero di essere trampolino di lancio verso il lavoro in un tempo breve (se non brevissimo), è mantenuto. Parola del Monitoraggio nazionale 2020 realizzato su incarico del Ministero dell’Istruzione dall’INDIRE.
Secondo il monitoraggio, il tasso di occupati a 12 mesi dal diploma (83% dei diplomati 2018) registra la percentuale più alta dal 2015 a oggi. Per quanto riguarda le aree tecnologiche, il miglior esito occupazionale è dato dalle Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo (86,4%). Ottimi risultati anche per le aree Mobilità sostenibile (83,6%) e Nuove tecnologie per il Made in Italy (83,4%). Tra gli ambiti del Made in Italy, la maggiore efficacia in termini di inserimento lavorativo va riconosciuta al Sistema meccanica (92,1%).

La ricerca dice anche qualcosa in fatto di tipologie di contratto: il 40,8% degli occupati lavora con un contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato; il 31,7% è stato assunto con contratto a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e il 27,5% degli occupati con contratto di apprendistato.
In quanto al profilo dell’utenza: il 44,3% degli iscritti ha un’età compresa tra i 20 e i 24 anni, il 36,1% ha 18-19 anni. Prevale la presenza maschile (72,1%). Il 62,3% possiede un diploma di istruzione secondaria di secondo grado a indirizzo tecnico. Dai Licei proviene il 20,7% degli studenti. Tra le studentesse, la percentuale più elevata è in possesso di un diploma liceale (28%) e addirittura della laurea (11,4%).
Sul fronte dei docenti, ai quali è chiesto di accompagnare gli studenti a sviluppare skill destinate a promuovere l’innovazione e il trasferimento tecnologico nella logica della Smart Specialisation, bisogna dire che il 50% è costituito da professionisti di settore messi a disposizione dalle aziende che collaborano con l’ITS e che portano in aula le competenze e le tecnologie che utilizzano ogni giorno nel proprio lavoro.
A proposito di ITS e imprese: il 43,1% dei partner soci delle 84 Fondazioni ITS con percorsi monitorati e conclusi nel 2018 è costituito da imprese e da associazioni di imprese. Le imprese coinvolte nelle attività di stage sono state il 90,6% su un totale di 3.672 sedi di stage.

 

Studenti dell’ITS Lombardia Meccatronica a lezione in un’azienda.

Un gioiello chiamato ITS Lombardia Meccatronica

Non ci si stupisca se ora il nostro interesse resta fissato sul Sistema meccanica e su come viene declinato in Lombardia. È qui infatti che opera un gioiellino: l’Istituto Tecnico Superiore Lombardo per le Nuove tecnologie Meccaniche e Meccatroniche (ma i suoi frequentatori lo chiamano semplicemente ITS Lombardia Meccatronica). L’Istituto post-diploma di alta formazione tecnica – che ha la sua sede legale presso l’Opera salesiana di Sesto San Giovanni (MI) ma agisce anche in altre tre location in altrettante province lombarde (Brescia, Bergamo, Lecco) – permette al 98% dei suoi allievi di trovare lavoro a 12 mesi dalla fine dei corsi, lasciando solo un 2% a proseguire gli studi universitari. E ancora: il 30% viene assorbito dalle 77 imprese socie, con un trend in crescita, mentre tutti gli altri diplomati vengono assunti da altre realtà industriali.

All’ITS Lombardia Meccatronica la redazione di Italia Meccatronica dedica una intervista con l’ingegnere Raffaele Crippa, che ne è il direttore. Qui è opportuno sapere che con Assolombarda, in Fondazione ci sono imprese socie che si distinguono per dimensioni (dalle grandi multinazionali ABB, Bosch, Mitsubishi Electric, Fanuc ad aziende di taglia medio-piccola); per collocazione nella filiera produttiva (da chi offre soluzioni meccatroniche come Schneider Electric, Cosberg, SMI, PILZ, Schmersal, Heidenhain, Lovato Electric, agli end user che utilizzano tali soluzioni nei propri processi produttivi, come Acque Minerali d’Italia, Ferrero e Cameo); per settore di riferimento, come il trasporto ferroviario (con il Gruppo ALSTOM), il trasporto dei veicoli su strada (con Brembo, Streparava, Gnutti Carlo, Geico Taiki-SHA, Metelli Group), gli impianti ascensoristici e di mobilità negli edifici (con Kone, Sematic), gli impianti e dispositivi fluidodinamici (con Parker, SMC, Castel, Fluid-o-Tech, Hydroservice, Metal Work, IVAR), gli impianti siderurgici (con Siderval, ASO Group).

2020-05-19T09:35:16+02:00 18 Maggio 2020|Categories: Competenze e carriere|Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , |