PPInox. «Con la meccatronica si cresce», parola di Chiara Cormanni

Raddoppiare il fatturato in cinque anni con la meccatronica. È il progetto di PPInox, azienda nel settore della lavorazione dell’acciaio e leader nella nicchia dei profili speciali (che vengono usati sostanzialmente per i sistemi di filtraggio industriale) con un giro di affari di oltre 35 milioni di euro.

E la meccatronica dentro PPInox ha avuto già come principale effetto l’aumento della produzione, oltre che il miglioramento qualitativo. «L’assetto tecnologico ci ha portato ad ampliare la capacità produttiva del 35-40%, ma anche a fornire prodotti molto più accurati, incrementando l’internazionalizzazione del business e penetrando in settori esigenti come l’oil&gas, oltre a quelli più tradizionali di estrazione mineraria e depurazione. La nostra presenza nel mondo così si consolida sempre più.», dice la responsabile dello sviluppo del business Chiara Cormanni, che rappresenta la seconda generazione della famiglia di imprenditori dell’acciaio.

Chiara Cormanni, responsabile dello sviluppo del business di PPInox e Vicepresidente dei Giovani imprenditori di Assolombarda.

«La meccatronica si è sostanziata, nel nostro caso, in investimenti massicci in macchine evolute con processi elettronici sui controlli in linea: abbiamo iniziato questa metamorfosi 15 anni fa in maniera soft, oggi questo genere di tecnologia è presente su tutte le produzioni.», spiega ancora Cormanni, che sottolinea: «Sostanzialmente abbiamo migliorato il controllo del processo, con l’ausilio di sofisticati strumenti elettronici, che ci ha permesso di raggiungere un grado di affidabilità tale da creare delle partnership prioritarie con i nostri clienti. Inoltre, abbiamo migliorato la sicurezza degli operatori garantendo un controllo real time di ogni singola lavorazione.»

Tutto questo sarà traslato anche nel secondo capannone, i cui lavori sono in via di conclusione. «Si tratta di uno stabilimento di 24mila mq che sorgerà accanto a quello storico di Cerro Maggiore, provincia settentrionale milanese tra il capoluogo meneghino e Varese: la nostra previsione è di installare anche linee su ex novo su cui sia possibile produrre profili più miniaturizzati e poter servire nuove industrie come quella farmaceutica, chimica e alimentare.»

Piattine e profili per l’industria

Fondata nel 1979 da Claudio Cormanni, al quale è seguito l’ingresso del fratello Massimo, PPInox – in cui le due P del nome segnalano il core business, ovvero Piattine e Profili – era rivolta inizialmente al solo mercato italiano e operava nel settore dei casalinghi. Negli anni ha cambiato pelle e oggi progetta e produce, con un fatturato che per la metà deriva dall’estero, piattine e profili inox standard e speciali di elevata qualità. «Alla base c’è la lavorazione dell’acciaio inossidabile che ha diversi usi e che noi lavoriamo per produrre innanzitutto semilavorati utilizzati negli impianti dell’industria petrolifera, estrattiva e depurativa.»

La maggior parte di questi prodotti vengono realizzati in stretta collaborazione con gli uffici tecnici dei clienti, con la massima flessibilità e reattività. «Questo fa di noi una delle uniche cinque aziende al mondo con questa specializzazione», dice Cormanni. «La gamma è completata da nastri di acciaio tagliati a misura, sbavati o bordati. Anche questi hanno una moltitudine di applicazioni dall’automotive all’architettura.»

Nel 1998, per completare il ciclo produttivo, la famiglia Cormanni ha fondato con altri soci una nuova azienda, la ITC Srl, che produce fili trafilati. La controllata, partecipata al 51%, realizza un fatturato di 11 milioni di euro che si sommano ai 25 milioni della capogruppo. ITC, dunque, si integra con PPInox nella produzione dei semilavorati per i profili speciali, avendo così il controllo, in completa autonomia, dalla materia prima al prodotto finito. I dipendenti sono in tutto 65 di cui 45 di pertinenza di PPInox ma in crescita costante. E infatti, dice Cormanni: «Abbiamo completato proprio in questi giorni l’ultima delle prime quattro risorse che stiamo formando per il nuovo capannone».

Dall’Europa al Sudafrica all’Argentina: i mercati di sbocco

La produzione viene realizzata interamente in Italia, ma i mercati di sbocco principali sono in Europa, precisamente Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Belgio, Polonia ed è molto importante il Sudafrica, «dove serviamo le tre multinazionali del settore della filtrazione ed estrazione mineraria». Ma anche Australia, Texas per il settore oil&gas e Argentina, dove i profili vengono usati negli impianti alimentari. «Noi forniamo un semilavorato che è una delle componenti degli impianti estrattivi e di depurazione. Due ingegneri si occupano di R&S, ma tutti gli operai sono specializzati e contribuiscono attivamente alla ricerca, riuscendo a condurre in autonomia test e monitoraggio». Gli investimenti in R&S variano tra il 5 e il 10% del fatturato. «Le persone in PPInox sono un valore fondamentale. Il tratto distintivo è, certo, l’impiantistica tecnologicamente avanzata che, però, non esclude il controllo e l’esperienza dei tecnici e degli operatori, elementi fondamentali della filosofia PPInox: sono loro i primi artefici del prodotto e della qualità e fanno parte del know how aziendale», tiene a specificare Cormanni.

Pur operando su mercati internazionali l’azienda non ha sedi né uffici all’estero, ma, dice Cormanni: «Lavoriamo con stock presso i nostri clienti per agevolarli e abbiamo una rete di agenti distribuita. Il modello funziona perché il tipo di prodotto è speciale e non abbiamo bisogno di presidiare ma facciamo tutto su commessa e disegno del committente». Sempre in nome della qualità l’approvvigionamento della materia prima avviene principalmente da acciaierie europee «Teniamo 6 milioni di euro di acciaio in stock e quindi abbiamo sei mesi di tranquillità che è una scelta finanziaria impegnativa ma ci permette flessibilità, visto che altri competitor hanno alle spalle le acciaierie di cui tipicamente fanno parte».