Spirax Sarco è leader a livello mondiale nella gestione del vapore e dell’energia termica. Sin dalla sua fondazione nel 1888, l’azienda ha sempre offerto un’ampia gamma di prodotti in grado di soddisfare i bisogni dei propri clienti. E nel raggiungimento dei suoi obiettivi, questa realtà ha investito le proprie energie anche in una efficiente organizzazione dell’inventario: per approfondire questo tema, abbiamo intervistato Giulia Napoli, giovane Planner & IQM Champion di Spirax Sarco.
Con oltre 100 anni di esperienza nella gestione del vapore e dell’energia termica e più di 100.000 clienti in tutto il mondo, Spirax Sarco opera in numerosi settori industriali tra cui il food & beverage, il farmaceutico, il sanitario-ospedaliero e il navale.
Tutti i suoi prodotti, come valvole di controllo, regolazione e sicurezza, sono di altissima qualità e in grado di soddisfare ogni tipo di esigenza. Questo poiché, nel corso degli anni, Spirax Sarco è riuscita a proporre soluzioni innovative, focalizzandosi sul core-business della clientela e rispondendo al meglio sia alle sue esigenze sia alle sfide imposte dal mercato.
Ma il successo di un’impresa di calibro internazionale non è legato solamente alla qualità dei prodotti offerti, ma anche a una efficiente gestione dell’inventario, dalla pianificazione alla produzione, dal controllo qualità allo stoccaggio, fino al monitoraggio della logistica. Per approfondire questo tema, abbiamo incontrato Giulia Napoli, giovane Planner & IQM Champion di Spirax Sarco.
Intervistiamo Giulia Napoli, giovane Planner & IQM Champion di Spirax Sarco
Buongiorno, mi chiamo Giulia Napoli, ho 34 anni e sono originaria di un paesino in provincia di Viterbo. Mi sono laureata presso l’Università di Perugia in ingegneria gestionale, dopodiché ho deciso di intraprendere un’esperienza all’estero, in particolare a Londra dove ho conseguito il Master in Management presso la Birkbeck University of London. Lavoro in Spirax da due anni, e qui svolgo il ruolo di Planner & IQM Champion.
Affianco inoltre l’ufficio acquisti, che per un periodo ho anche gestito. Al momento mi occupo di una piccola porzione di fornitori, pianificando le date di consegna e assicurandomi che le consegne siano puntuali, conducendo meetings con gli altri dipartimenti per il controllo delle priorità.
D. Benvenuta Giulia, come ti sei avvicinata al mondo della meccatronica e in particolare a una realtà di calibro internazionale come Spirax Sarco?
Dire che il mio percorso ha avuto inizio già da piccola, sono sempre stata competitiva e mi sono sempre piaciute le sfide, mai le cose semplici. Sono cresciuta guardando documentari, e anche ora seguo sui social molte pagine scientifiche. Con il crescere mi sono resa conto di quanto mi piacesse la matematica, infatti anche all’università gli esami che ho trovato più stimolanti sono stati quelli di analisi matematica. Allo stesso tempo ricordo come sia rimasta affascinata quando ho iniziato a studiare innovazione, e non mi sono fermata agli esami, mi piace informarmi riguardo le ultime novità tecnologiche e scientifiche, lo faccio con grande curiosità e interesse.
Quando ho iniziato il percorso universitario ero molto fiera della mia scelta, e la mia pima esperienza lavorativa è stata presso un’azienda Aerospaziale e della Difesa. Lì ho capito che l’ambito della supply chain era l’aspetto aziendale per me più interessante. Tornata in Italia dopo il periodo a Londra, ho deciso di trasferirmi a Milano perché è una realtà che offre molte opportunità lavorative in campo industriale.
Nel periodo iniziale ho vissuto a Saronno dove ho lavoravo come production planner presso un’azienda leader nel campo dell’illuminazione al led, poi ho deciso di spostarmi a Milano, e, quando ho conosciuto la realtà Spirax, ho subito capito che era l’azienda giusta per me, e i motivi sono vari. Spirax è una realtà molto complessa in quanto multinazionale. La sede di Nova Milanese, presso la quale lavoro io, comprende sia l’impianto produttivo che la parte uffici di Supply Chain e Sales. Le linee produttive sono tre: valvole, scambiatori di calore e package. In pratica si producono tutti quei componenti e prodotti che vanno a creare un impianto a vapore. Ho visto subito una grande opportunità di crescita, non solo lavorativa, ma anche personale. La complessità dei prodotti mi ha affascinata, appunto come dicevo pima mi piacciono le sfide. Inoltre, essendo multinazionale inglese, ritrovo un po’ di Inghilterra qua, che mi è rimasta nel cuore, e ritengo per me sia molto importante lavorare in una realtà così internazionale per sfruttare al meglio tutte le mie capacità, tra le quali anche la mia ottima conoscenza della lingua inglese.
D. Occuparsi di “Inventory Quality Management (IQM)” è fondamentale affinché un’azienda offra un servizio di alto livello alla propria clientela: puoi spiegarci in cosa consiste il tuo lavoro di Planner & IQM Champion?
Cercherò di essere chiara e spiegarlo con parole semplici. L’IQM è un metodo statistico che definisce cosa tenere a stock e in quali quantità. Serve a tracciare, gestire e ottimizzare i livelli di scorte a magazzino.
È un processo che da un lato mira a creare una supply chain flessibile e pronta a rispondere alle esigenze del cliente, evitando inefficienze dovute a un inventario insufficiente. Dall’altro, contiene i costi dovuti al sovradimensionamento dell’inventario, riducendo anche gli sprechi. Quindi quello che si cerca è un equilibrio tra soddisfazione della domanda e minimizzazione dei costi.
Dal punto di vista pratico non è certo facile riuscire a bilanciare i livelli di scorte di un magazzino che gestisce migliaia di prodotti, tuttavia, è decisivo per il raggiungimento dell’efficienza. Il mio ruolo in tal senso è molto trasversale, perché mi consente di collaborare con i vari dipartimenti per rispondere alle varie esigenze e necessità. È necessario conoscere i consumi, gestire l’aggiornamento dei lead time a sistema, definire i lotti minimi, e molto altro.
D. In quanto giovane ingegnere gestionale, puoi raccontarci come le conoscenze maturate durante i tuoi studi sono state valorizzate in un’azienda meccatronica come Spirax Sarco?
Innanzitutto farei una piccola premessa. Per lavorare in ambito meccatronico, come in ogni altra azienda, sono fondamentali la conoscenza della supply chain, e la gestione d’impresa. I prodotti sono molti e quelli purtroppo non li conosci finché non ci lavori, inoltre per il mio lavoro non è necessario conoscere a fondo le caratteristiche tecniche dei vari prodotti. Però è necessaria una stretta collaborazione con i vari pianificatori e l’ufficio tecnico e non si finisce mai d’imparare. Da questo punto di vista trovo il mio lavoro molto stimolante. Credo che il percorso di studi mi sia servito soprattutto a entrare in un’ottica aziendale e industriale. Spirax questo lo riconosce, e valorizza le mie capacità e le mie conoscenze permettendomi di spaziare in più ambiti, e non solo questo giova all’azienda ma accresce moltissimo anche il mio bagaglio. Al momento mi stanno permettendo anche di seguire un corso sull’eccellenza per migliorare le mie capacità manageriali.
D. Infine, le imprese meccatroniche offrono nuove e interessanti opportunità professionali anche per i giovani: c’è un progetto particolarmente stimolante di cui ti stai occupando in questo momento?
Non posso dire ci sia un progetto in particolare, lavoro ogni giorno a tantissimi progetti diversi, affianco vari dipartimenti grazie alla mia esperienza come IQM Champion perché bisogna conoscere la storia dei prodotti, i casi particolari, i lanci degli ultimi prodotti e molto altro, e questo mi permette di essere d’aiuto e supporto ai vari dipartimenti ogni giorno. Forse quello che mi piace di più è proprio il lancio dei nuovi prodotti. Affianco i PM e l’ufficio tecnico per la definizione dei lead time, il settaggio delle scorte, e se si tratta di prodotti che vanno a sostituirne altri ormai obsoleti è fondamentale fare un’analisi dei consumi passati per evitare shortage o surplus.
Un’altra analisi a cui mi dedico settimanalmente e mensilmente, quindi lo definirei un progetto continuo e costante, è il contenimento del surplus e del sales at risk, ossia monitorare i livelli di stock prendendo in particolare considerazione tutte quelle aree in cui la giacenza supera di troppo la richiesta e la scorta di sicurezza settata, e quelle in cui invece si presenta una giacenza troppo inferiore rispetto la domanda. Ne vado a ricercare le cause e i motivi, e si cerca una soluzione ai vari problemi. È un lavoro che va fatto costantemente per aumentare l’efficienza del magazzino. L’IQM mi è di supporto perché mi permette di individuare le aree di surplus e sales at risk. Grazie a questa analisi ho conseguito la certificazione di IQM Champion, focalizzandomi in particolar modo sul contenimento del sales at risk.